Il litorale è ciò
che delimita
un intero territorio
come se ne
costituisse un altro.

Frontiera  se volete, ma appunto a partire dal fatto
che i due non hanno proprio niente in comune,
neppure una relazione reciproca.

J. Lacan, Seminario XVIII

IN EVIDENZA

Libreria

Emanuela Mundo e Franco Lolli
(a cura di)

La clinica psicoanalitica
del trauma

€ 12,00

“La clinica psicoanalitica del trauma” approfondisce il tema clinico del trauma in un’ottica psicoanalitica, con particolare riferimento alle cornici teoriche freudiane e lacaniane. Oggetto di studio sono le diverse declinazioni di ciò che può fare trauma, evento eccezionale e singolare per ciascun soggetto.
Partendo dall’analisi del trauma del fantasma, della pulsione, della parola, dell’incontro, fino ad arrivare al cuore della clinica psicoanalitica del trauma con la ripetizione e la riparazione, verranno attraversati i temi più significativi della teoria e della clinica psicoanalitica che proprio sul trauma si è fondata. Infine, verranno affrontati i correlati teorico-clinici della vittimologia e della suscettibilità al trauma che oggi, come alle origini della psicoanalisi, interrogano ancora i clinici.

Contributi di: Fabio Galimberti, Franco Lolli, Samuele Cognigni, Anna Zanon, Emanuela Mundo, Deborah Ricci, Maria Teresa Rodriguez, Giovanni Mierolo.

Eloisa Alesiani e Samuele Cognigni
(a cura di)

La questione sessuale
nella clinica psicoanalitica

€ 5,00

“La questione sessuale nella clinica psicoanalitica” approfondisce un tema che, più di altri, ha interrogato e, ancor oggi, interroga la psicoanalisi e la sua pratica: la questione sessuale.
All’interno della cornice teorico-clinica freudiana e lacaniana, verranno affrontati e discussi i seguenti argomenti: l’incontro (sempre traumatico) con il corpo e il suo godimento, incontro che segna le diverse tappe del destino della sessualità infantile; il processo di assunzione soggettiva del sesso, processo che Lacan definisce sessuazione; infine, le polimorfe e singolari vicissitudini della sessualità e della sua possibilità di soddisfazione.

Contributi di Franco Lolli e Marco Focchi.

Eva Delmonte e Cristian Muscelli
(a cura di)

Psicosi invisibili

€ 9,00

È sempre più frequente ricevere domande di cura, all’interno di strutture pubbliche o dei propri studi professionali, da parte di persone la cui sofferenza psichica risulta difficilmente comprensibile attraverso le tradizionali categorie diagnostiche. La teoria psicoanalitica da molti anni si interroga su queste situazioni cliniche considerate, un tempo, ‘inclassificabili’. L’elaborazione dei concetti di stato limite, di borderline, di personalità narcisistiche e, ultimamente, di disturbo bipolare rappresenta il tentativo di comprendere una fenomenologia sintomatica tanto diffusa quanto, a volte, indecifrabile. È noto che una vasta e accreditata letteratura psicoanalitica interpreta questi fenomeni sintomatici come manifestazioni psicopatologiche di psicosi sottostanti, ma silenti e invisibili. Il corso intende indagare questo importante e attuale ambito della clinica, attraverso lo studio e l’approfondimento delle teorie maggiormente riconosciute e una rigorosa riflessione sulle possibilità e modalità di trattamento.

Contributi di Franco Lolli, Marco Francesconi, Matteo Bonazzi ed Emanuela Mundo.

Segnaliamo la pubblicazione del libro L’ombelico del sogno. Un viaggio onirico, di Vittorio Lingiardi (ed. Einaudi). Condividiamo qui la recensione scritta da Franco Lolli per Alias domenica, inserto settimanale de Il Manifesto

Addentrandosi nell’officina onirica, Vittorio Lingiardi pesca dalla letteratura alla psicoanalisi alle più recenti ricerche delle neuroscienze, per scrutare L’ombelico del sogno: Einaudi

Traum e Trauma sono due termini che, nella lingua tedesca, la lingua del fondatore della psicoanalisi, sono apparentati da una curiosa assonanza, quasi da un’omofonia: è Vittorio Lingiardi a mettere in rilievo, nel suo ultimo libro, L’ombelico del sogno. Un viaggio onirico (Einaudi, pp. 140, € 12,00), questa singolare (e forse non casuale) somiglianza lessicale e fonetica tra due concetti – sogno e trauma – in effetti intimamente connessi l’uno all’altro: «c’è una relazione complessa tra sogno (in tedesco, lingua della psicoanalisi, Traum) e trauma (in tedesco Trauma): da una parte la possibile riparazione, dall’altra l’inelaborabile ripetizione». Così Lingiardi, al termine della sua importante ricognizione teorico-clinica sul sogno, facendo intendere al lettore l’eco delle straordinarie osservazioni di Sigmund Freud su questo strano intreccio…

Riceviamo e pubblichiamo la brochure relativa al Corso organizzato dalla Nuova Associazione Culturale Accademia di Bologna:

sabato 5 Agosto – venerdì 11 Agosto 2023
Abbazia di San Benedetto in Valledacqua
Acquasanta Terme (Ascoli Piceno)

Prof.ssa C. CANULLO – Dott. F.LOLLI

Che vita e desiderio si intreccino non è certo una novità e la loro reciproca implicazione è stata al cuore della psicoanalisi e, prima ancora, della filosofia. La constatazione appena fatta, tuttavia, anziché chiudere la questione la riapre perché, sebbene dica che un intreccio senza alcun dubbio c’è, non dice nulla di come esso accada e quali siano le forme che esso assume. Attraverso la proposta di alcune figure fondamentali della psicoanalisi (Sigmund Freud e Jacques Lacan), della letteratura (Marcel Proust, Franz Kafka, Philip Roth) e della filosofia (Platone, Aristotele, Friedrich Nietzsche, Arthur Schopenhauer, Michel Henry), il corso si proporrà di indagare tali forme, mostrando come “vita e desiderio” si siano inscritti e si inscrivano ancora oggi nella storia tanto della psicoanalisi quanto della filosofia e della loro ricerca sulla “vita desiderante” e sul “desiderio vivente”.

È appena stato pubblicato da Mimesis L’appetito vien parlando. Un’esperienza di cura e di riabilitazione dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, un libro curato da Patrizia Iacopini e Franco Lolli. Il testo documenta l’esperienza di cura (ambulatoriale e in day-hospital) di persone che soffrono di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, definendo e descrivendo le specificità della pratica terapeutica e l’impianto teorico che la fonda. Pubblichiamo l’introduzione del libro, scritta da Franco Lolli.

Preferirei di no: è così che a ogni domanda, a ogni invito, a ogni interlocuzione, a ogni richiesta di spiegazioni rispondeva – gentilmente, ma in maniera perentoria – Bartleby, lo scrivano newyorkese la cui stravagante vicenda è raccontata da Herman Melville in uno dei più importanti contributi alla letteratura di ogni tempo. La sua storia è nota: assunto come copista da uno studio legale di Wall Street, Bartleby si presenta inizialmente come una figura anonima, scialba, ordinaria, squallidamente comune. Ma quando, inaspettatamente, comincia a rifiutare di svolgere compiti diversi da quelli per i quali era stato assunto, la sua presenza si impone all’interno dell’ufficio e diventa sempre più irritante, obbligando tutti, e soprattutto il suo datore di lavoro (che è anche il narratore del racconto), a interrogarsi sulle ragioni dell’assunzione di un tale inspiegabile atteggiamento e su come farlo desistere da un proposito così oppositivo…

Presentiamo un contributo di Mimmo Pesare e Chiara Agagiù già pubblicato sulla rivista MeTis:
ringraziamo gli autori e l’editore per la gentile concessione.

Da Sofocle a Hegel, passando per le rielaborazioni del Post-strutturalismo, i codici della parentela hanno tracciato la fondatività del discorso sociale e dell’ordine simbolico, con tutte le contraddizioni e le aporie che tale (pretesa) fondatività si è portata dietro i suoi modelli a-priori.

Nel corso del Seminario VII (1960), Jacques Lacan tratta la figura sofoclea di Antigone come emblema del rapporto dialettico tra il soggetto e il codice sociale e come archetipo del conflitto tra queste due sfere all’interno dei percorsi di soggettivazione.

È proprio all’interno della questione psicopedagogica della parentela – che per Lévi-Strauss è alla base della produzione di civiltà in senso universale – che Judith Butler rilegge l’Antigone lacaniano come nuovo paradigma di famiglia. Può esserci famiglia senza l’appoggio e la mediazione dello Stato? E può esserci lo Stato senza la famiglia che funga da sostegno e mediazione? Nel presente contributo indagheremo questa domanda per rispondere ai nuovi quesiti che riguardano le sfide della formazione del soggetto contemporaneo.

Noi non facciamo parte di quelli che si affliggono per un presunto allentamento del legame familiare.
J. Lacan, I complessi familiari nella formazione dell’individuo (1938)

EVENTO ECM: 22,5 CREDITI
DAL 4 FEBBRAIO AL 4 MARZO 2023
3 APPUNTAMENTI DALLE ORE 8.30 ALLE 13.30

Nel 1914 Sigmund Freud pubblicò Ricordare, ripetere e rielaborare, un saggio fondamentale che pose fine all’epoca inaugurale della psicoanalisi, l’epoca segnata dall’entusiasmo per l’invenzione di un metodo di cura rivoluzionario, inedito, innovativo, basato sull’efficacia terapeutica della parola. In questo senso, il 1914 può essere considerato un anno di svolta: la potenza della talking cure venne clamorosamente ridimensionata dalle osservazioni cliniche che mettevano in primo piano la tendenza dell’analizzante a ripetere piuttosto che a ricordare, ad agire piuttosto che a parlare. Di questa spinta all’atto, la psicopatologia contemporanea presenta una molteplicità di forme che, in alcuni casi, sfidano le possibilità stesse dell’analisi: acting out

NUOVO EVENTO ORGANIZZATO DA LITORALE

Introduzione alla clinica psicoanalitica
secondo l’approccio di Sigmund Freud e Jacques Lacan
Urbino, 8-15-29 marzo 2023

“Prego, si accomodi” è un ciclo di incontri organizzato da Litorale -cultura, ricerca e formazione in psicoanalisi- per “entrare” nella stanza d’analisi: i partecipanti potranno meglio comprendere la domanda, il sintomo, la sofferenza dei pazienti e soprattutto le parole, i silenzi e la tecnica psicoanalitica. Cosa si chiede al paziente? Su cosa si focalizza l’ascolto dell’analista? Come si interviene? La clinica sarà presentata all’interno dell’impianto teorico che sostiene la conduzione della cura psicoanalitica. I lavori si apriranno con un intervento teorico e nei due incontri a seguire verranno presentati e discussi due casi clinici.

NUOVO EVENTO ORGANIZZATO DA LITORALE

Presentazione del libro:
“Soi-même comme un roi. Essai sur les dérives identitaires”
di Élisabeth Roudinesco, ed. Seuil 2021

Élisabeth Roudinesco conversa con Franco Lolli, Marie Allione e Roberto Spinelli. Modera il dibattito Luigi Francesco Clemente.

Sabato 28 Gennaio 2023 ore 17.00 – Online su piattaforma Zoom

sabato 3 Dicembre – ore 09:00 – 13:00
Evento online su piattaforma Zoom

Con questa prima giornata di studio intendiamo aprire uno spazio di riflessione sul rapporto possibile o impossibile tra psicoanalisi e neuroscienze. Uno spazio ospitato da Litorale e nello spirito di Litorale, che è quello di consentire a saperi diversi di ragionare sul ruolo della psicoanalisi nella contemporaneità e di studiarne il rapporto con il discorso filosofico, sociale e politico.
Il punto di partenza di questo progetto consiste nella constatazione che le neuroscienze sono spesso utilizzate per fornire una validazione della tecnica e della pratica della psicoanalisi. Tale procedura ci pare discutibile: la psicoanalisi si occupa di soggetti della cura e non di oggetti della scienza. Proponiamo, al contrario, di ridefinire il rapporto tra i diversi paradigmi, orientati da alcuni interrogativi fondamentali: può la psicoanalisi dire qualcosa alle neuroscienze?

NUOVO EVENTO ORGANIZZATO DA LITORALE

Presentazione del libro: “Il trauma: ripetizione o distruzione?
Un dibattito tra filosofia, psicoanalisi e neuroscienze”
di Catherine Malabou e Slavoj Žižek

Catherine Malabou conversa con Luigi Francesco Clemente, Domenico Licciardi e Franco Lolli. Introduce e coordina l’incontro Cristian Muscelli.

Sabato 5 novembre 2022 ore 17.00 – Online su piattaforma Zoom

A cura di Emanuela Mundo e Franco Lolli

Con questo volume inauguriamo una nuova sezione del sito, dove è possibile acquistare libri (o singoli capitoli) che Litorale pubblica nella sola versione digitale.

“La clinica psicoanalitica del trauma” approfondisce il tema clinico del trauma in un’ottica psicoanalitica, con particolare riferimento alle cornici teoriche freudiane e lacaniane. Oggetto di studio sono le diverse declinazioni di ciò che può fare trauma, evento eccezionale e singolare per ciascun soggetto…

12,00 IVA inclusaAggiungi al carrello

Jason Glynos

È stato pubblicato il secondo volume della collana curata da Litorale per Galaad Edizioni. Traduzione e cura di Cristian Muscelli.

Può la psicoanalisi avere un ruolo nell’elaborazione della teoria politica contemporanea? Jason Glynos utilizza l’apparato concettuale lacaniano per trattare questioni sociali, politiche ed economiche, e mostra come, attraverso il riferimento alla psicoanalisi, sia possibile dare forza a idee e progetti trasformativi non utopici.

François Roustang

Esce in questi giorni, per la casa editrice Orthotes, Un destino sì funesto, di François Roustang, a cura di Luigi Francesco Clemente e Franco Lolli. Un libro che, sin dalla sua comparsa, ha polarizzato le opinioni tra quanti si sono riconosciuti nei meccanismi istituzionali descritti dall’Autore e quanti vi hanno scorto un subdolo tradimento della Causa analitica.
Il testo che pubblichiamo è un estratto dal secondo Capitolo.

Se dunque confrontiamo le analisi che Freud ha dedicato alla Chiesa e all’esercito in Psicologia delle masse e analisi dell’Io e il progetto di costituzione di una società di psicoanalisi esposto in Per la storia del movimento psicoanalitico, dobbiamo constatare che tra di essi sussiste una strana relazione. Fedeltà al fondatore, sottomissione al capo, unità di dottrina, cacciata dei dissidenti, ecc.: tutti questi tratti che definiscono la nuova società psicoanalitica non possono trovare altra spiegazione analitica che nell’identificazione al capo considerato come oggetto d’amore e in quanto occupa per ciascuno il posto dell’ideale dell’Io…

Bruno Moroncini

Vogliamo ricordare Bruno Moroncini, filosofo, saggista e fine studioso della psicoanalisi lacaniana. I suoi libri dedicati al rapporto tra filosofia e psicoanalisi sono la testimonianza di un lavoro intellettuale originale e prezioso. La finezza del suo ragionamento, il rigore e l’ampiezza dei rimandi teorici e, soprattutto, la rara chiarezza espositiva hanno fatto della sua opera un riferimento immancabile per la formazione di ogni psicoanalista.
Pubblichiamo l’introduzione del suo ultimo libro
La lettera che cade. Jacques Lacan e l’uomo come scarto (Orthotes, 2022). Ringraziamo l’editore per la gentile concessione del testo.

Dall’alba al tramonto, i cavalli e i carri andavano e venivano tutto il giorno, e pareva che facessero ben poca impressione al mucchio di rifiuti, giorno per giorno, benché alla lunga, come i giorni passavano, si vedesse che il mucchio adagio adagio spariva. Onorevoli signori del Comitato, quando a furia di spazzare e buttar via i vostri rifiuti avete ammucchiato una bella montagna, bisogna che vi togliate la giacca e vi mettiate al lavoro per portarla via, e bisogna che ci diate dentro con tutte le forze e con tutto lo zelo, altrimenti va a finire che la montagna ci crollerà addosso e ci seppellirà.

Charles Dickens, Il nostro comune amico

Raccolgo qui una serie di contributi sul pensiero di Jacques Lacan elaborati nel corso di quasi vent’anni, a partire dal primo risalente al 2005 fino all’ultimo del 2019. Sono scritti d’occasione, il più delle volte conferenze o lezioni di cui conservano l’originario tono colloquiale tipico degli interventi fatti a braccio e solo dopo, sulla base o delle scalette preparate o delle trascrizioni delle registrazioni, trasformati in testi scritti destinati alla pubblicazione. Eppure, come spesso, se non sempre, accade, a rileggerli uno dopo l’altro, come chi riveda un’intera stagione di una serie televisiva in una notte, si disegna progressivamente e a posteriori, in modo tardivo, una certa sistematicità fatta di ricorrenze, iterazioni, addirittura di veri e propri cloni di frasi, di concetti, di citazioni testuali e di giri di pensiero, sempre gli stessi, come se fossero presi da un eterno girotondo…

Chiara Buoncristiani e Tommaso Romani

Pubblichiamo un contributo teorico-clinico di Chiara Buoncristiani (semiologa, psicologa, psicoanalista associata SPI-IPA) e Tommaso Romani (filosofo, psicologo, psicoanalista in training SPI-IPA): ringraziamo gli autori per la loro riflessione, originale e attuale, su un tema che interroga la psicoanalisi e i saperi tradizionali.

Dalla mia alla tua parte, dimenticarsi è un’arte
Bolero, Baby K (feat. Mika)

«Ciao… tu puoi chiamarmi Sofia. Io sono Ariel su Tik Tok».

Sofia fa sul serio. Quel corpo, che non riesce a tener fermo, sul divano del mio studio, proprio non le piace. Ha 14 anni e vuole diventare maschio. Chiede ai genitori, convinta che con la maggiore età farà la transizione, di poter parlare con un analista. Al quale chiederà fin da subito una diagnosi, per poter cominciare a prendere ormoni (inibitori degli estrogeni). Il nostro lavoro insieme comincia quando le rispondo di non avere la minima idea della diagnosi, ma che può iniziare a raccontarmi di cosa soffre.