Nel 1914 Sigmund Freud pubblicò Ricordare, ripetere e rielaborare, un saggio fondamentale che pose fine all’epoca inaugurale della psicoanalisi, l’epoca segnata dall’entusiasmo per l’invenzione di un metodo di cura rivoluzionario, inedito, innovativo, basato sull’efficacia terapeutica della parola. In questo senso, il 1914 può essere considerato un anno di svolta: la potenza della talking cure venne clamorosamente ridimensionata dalle osservazioni cliniche che mettevano in primo piano la tendenza dell’analizzante a ripetere piuttosto che a ricordare, ad agire piuttosto che a parlare. Di questa spinta all’atto, la psicopatologia contemporanea presenta una molteplicità di forme che, in alcuni casi, sfidano le possibilità stesse dell’analisi: acting out, coazioni a ripetere e disregolazione emotiva e comportamentale caratterizzano e corrodono percorsi di cura con pazienti che ci appaiono sempre meno capaci di ‘mettere in parola’. Sarà, dunque, la centralità della dimensione dell’atto nel processo analitico l’oggetto di studio del Corso. Attraverso le tre relazioni teoriche e il commento dei casi presentati, saranno approfondite le più importanti questioni teoriche e cliniche implicate nei diversi fenomeni del passaggio all’atto e dell’acting out.
Introduzione di Anna Zanon.
Contributi di Domenico Cosenza, Emanuela Mundo, Franco Lolli.
I capitoli sono disponibili anche singolarmente a questo link.
Autore: Anna Zanon (a cura di)Editore: Litorale
Anno di pubblicazione: 2024
Dettagli: 82 pagine, digitale
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